Oltre la sponda del fiume, oltre la prospettiva che sembra ridurre le opzioni, in questo autunno inoltrato dove la vita sembra seria dopo i bagliori fulgidi dell'estate. Oltre la foschia, oltre la prospettiva che sembra ridurre le opzioni, un passo dopo l'altro, la mano in tasca a tener caldo il cuore che ha lasciato casa, una ventiquattro ore per raccontarsi di essere ancora vivi, utili. L'anima si specchia sull'asfalto lucido, il respiro riscalda la brina sulle foglie da tempo abdicate. Oltre la sponda del fiume, oltre la foschia, oltre la prospettiva, l'ignoto è solo ciò che lo sguardo basso cela. Oltre è sia un avverbio che definisce un limite di spazio e tempo, ma anche una preposizione. La scelta, come sempre, risiede nella personale visione del viaggio e il suo scopo.