
"Kaleb"

* L'ambientazione dell'opera è stata realizzata con strumenti di AI. Dimensioni e particolari grafici possono differire dall'originale. Si consiglia di far sempre riferimento ai dettagli forniti nella sezione "Maggiori Informazioni".
Con il suo incedere lento Kaleb vuole raccontare l'Africa senza le distrazioni dei suoi colori. Il punto d’osservazione così ravvicinato amplifica la maestosa mole di questo antico viaggiatore, rendendo lo spazio bianco che lo circonda quasi sopraffatto dalla sua presenza scenica. Contorni, venature di luci e ombre e in generale l’andatura del suo incedere richiamano la conformazione fisica del continente stesso, coi suoi deserti, gli scarni altipiani e le praterie culle di vita e di acqua. Kaleb racconta la maturità di un continente sfregiato dalle cicatrici di un occidente che non ha tempo di guardare la migrazione lenta delle sue genti verso quella libertà effimera del progresso che dimentica le radici dell’uomo. Kaleb è un popolo in cammino, in cammino da sempre. Un popolo che conosce la meta del viaggio, un popolo la cui unica colpa è quella di essere anacronistico perché più forte di ogni predatore di risorse fisiche e morali. La decisione di aver inserito quest’opera nella collezione Jaws Empire può apparire forzata, ma l’Africa possiede fauci e istinti primordiali sopiti che hanno attraversato dominazioni e sconfitto dominanti con un artiglio feroce e silenzioso: la resilienza del suo incedere, la memoria dei suoi elefanti che non dimentica.
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