
"Rocefin Nights"
* L'ambientazione dell'opera è stata realizzata con strumenti di AI. Dimensioni e particolari grafici possono differire dall'originale. Si consiglia di far sempre riferimento ai dettagli forniti nella sezione "Maggiori Informazioni".
Ampiamente conosciuto nel campo farmaceutico, il Rocefin (o Rocephin) evoca ricordi di notti trascorse su una sedia di ospedale a vegliare il mio secondo genito durante un inizio estate di lunga degenza. L'unico legame con la mia sposa erano scampoli di mezz'ore durante il giorno, il mio sketcher e i miei carboncini che accompagnavano le mie notti a disegnarla su qualsiasi sostegno di fortuna mi capitasse. Era il mio modo di sentirla vicina, era il mio modo di donarle un pezzo di ogni notte che non potevo trascorrere accanto a lei. Curvo su una sedia, i crampi alle dita per la posizione non confortevole, gli occhi stanchi per le luci inadeguate: nulla aveva importanza, ogni tratto su quel foglio, qualsiasi fosse il soggetto, era il mio modo per sentirla vicina. A qualsiasi ora della notte, finito il lavoro, cancellata l'ultima sbavatura, condividevo con lei il risultato prima dell'ultima "buonanotte".
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