L'ostrica
- artearchetipo
- 15 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 9 mar
Nel mio immaginario sono fermamente convinto che un progetto, qualsiasi ambito esso sia, somigli a prima vista in qualche modo ad un'ostrica. Potenzialmente tu nel tuo intimo sai già che dietro quel sottile guscio calcareo fatto di difficoltà, titubanze, incertezze, di mille "si ma se", dietro tutto questo potenzialmente esiste già quella piccola sfera che la tua ambizione ha già fecondato. Scardinare un'ostrica senza mostrare rispetto per ogni singolo millimetro di quel materiale calcareo che lentamente le ha dato vita equivale ad uccidere l'idea stessa

che quel guscio porta nel suo intimo: la protezione e la conquista meritata, sudata, a volte cruenta ma comunque leale. Archetipo Atelier è stato ed è proprio questo: un'ostrica al cui interno sapevo già che avrei trovato quel premio che la mia ambizione aveva già incastonato nel mio percorso artistico e di vita. Tutto, dalla sua ideazione al suo concepimento pratico, è stato frutto di riflessioni, paure, meraviglie, incanti, delusioni e crescita, soprattutto crescita. Vado particolarmente fiero di ciò che abbiamo realizzato, perché nel dargli vita, nello scardinare quel guscio non ci siamo limitati a bramare la perla, ma abbiamo goduto del momento nella sua interezza. Il resto, come sempre per noi, è fatto di piccole cose: la scelta del borgo in cui dargli vita e forma, le persone di cui ci siamo circondati e a cui abbiamo chiesto supporto, la scelta di un giradischi e di un arredo minimale che desse importanza non all'ego dello spazio ma alle opere. Casa è dove stai bene e qui io sto bene, le mie opere mi salutano al mattino, la mia mente crea, immagina, mescola colori, accoglie i pensieri e i sorrisi di chi mi fa visita. In fondo questo progetto mi ha ricordato l'importanza del guscio, ogni valore va protetto e custodito e senza alcun dubbio Archetipo Atelier racchiude una parte di me che questo spazio avrà il compito di custodire e mostrare al mondo.
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